Grave scontro nella sanità. Il commissario accusa il Dipartimento tutela della Salute di millantare poteri che non detiene
Si complica ulteriormente la vicenda della mancata autorizzazione al Marrelli Hospital da parte dei commissari alla sanità calabrese Massimo Scura e Andrea Urbani, assumendo i contorni di uno scontro tra poteri e uffici della pubblica amministrazione.
In una lettera inviata dalla struttura commissariale alla dirigenza del Marrelli Hospital, il commissario ad acta per il rientro dal debito sanitario, Andrea Urbani, e il sub commissario, Massimo Scura smorzano le speranze che si erano riaccese dopo il nulla osta del Dipartimento regionale competente che aveva dichiarato compatibile l'assegnazione dei posti alla struttura crotonese con il piano sanitario regionale, e attaccano frontalmente lo stesso Dipartimento.
In precedenza il dirigente generale del Dipartimento regionale Tutela della salute e politiche sanitarie Riccardo Fatarella aveva dato parere positivo al Marrelli Hospital con una lettera di risposta recapitata proprio alla struttura commissariale. Da qui le speranze del Gruppo Marrelli e dell'intera città di Crotone, che da oltre due anni aspettano invano l'apertura di una clinica d'avanguardia assolutamente necessaria per coprire le esigenze sanitarie di un territorio martoriato dai morti per cancro.
Ma i due commissari Massimo Scura e Andrea Urbani prendono ancora tempo, riservandosi di decidere meglio e attaccano frontalmente il Dipartimento regionale con una veemenza inusitata e anche grave, visto le funzioni che sono chiamati a svolgere.
"La Regione in ambito sanitario - scrivono Scura e Urbani - è la struttura commissariale e non chi millanta poteri che non ha, perchè non ne ha, parimenti, competenze e responsabilità".
I commissari si scagliano contro il Dipartimento, reo di non aver lavorato in questi anni e supportato a dovere la struttura commissariale : "se i millantatori - continuano i due commisari - avessero supportato adeguatamente la struttura commissariale, come loro dovere, il nuovo decreto sulle reti ospedaliere avrebbe visto la luce da tempo, sicuramente prima del 7 marzo prossimo e la richiesta di autorizzazione del Marrelli Hospital, probabilmente, avrebbe ultimato il suo iter".
Un attacco frontale senza mezzi termini che da una parte scarica le colpe della mancata autorizzazione al Marrelli Hospital sugli uffici regionali (che non avrebbero lavorato a dovere), dall'altra parte getta un'ombra inquietante sulla reale situazione della sanità calabrese.
"Se per dare autorizzazioni all’esercizio di una struttura sanitaria - scrivono ancora i due commissari - fosse sufficiente una lettera del direttore generale del dipartimento tutela salute, senza alcuna istruttoria che certifichi l’esistenza dei posti letto e la coerenza delle attività preposte con la programazione regionale, le cose sarebbero si semplici, ma saremmo nell'anarchia organizzativa precommissariamento".
Quindi, per come scrivono Scura e Urbani sulla vicenda Marrelli Hospital, in questi due anni il Dipartimento regionale non ha lavorato bene, non ha supportato la struttura commissariale, ed ha prodotto un atto amministrativo incompleto e inefficace. E nel frattempo, si chiedono in molti, loro due dov'erano?