Il castello in pericolo : appello per una parte della cinta muraria, il bastione Don Pedro e lo stemma imperiale di Carlo V
La recente riforma del Ministero dei Beni Culturali voluta da Dario Franceschini ha portato delle novità non proprio positive all’attività di tutela esercitata fino al 18 gennaio scorso dalle Soprintendenze regionali e dalle due Direzioni Generali, Archeologia e Belle Arti e Paesaggio.
Queste due D.G. confluiranno in un’unica Direzione generale, Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con le immaginabili conseguenze in termini di efficienza e di organizzazione del servizio di tutela e del controllo dei Beni Culturali, in primis quelli archeologici. Questa decisione è stata molto criticata dall’associazione degli Archeologi statali (API – MIBACT) e da altri autorevoli studiosi, che temono gli effetti di una rallentata tutela del patrimonio culturale per mancanza di dirigenti e funzionari competenti nel settore archeologico.
Anche Italia Nostra ha espresso il suo dissenso in un recente ampio comunicato diffuso dall’ufficio stampa nazionale. Nonostante queste notizie, le scriventi associazioni continuano a tenere aperto un dialogo fattivo con le Direzioni Generali del MIBACT su alcuni problemi di tutela riguardanti parte del patrimonio culturale della città.
Grazie a questo buon dialogo con le D.G. , è stato possibile ottenere nei giorni scorsi da Italia Nostra e Gruppo Archeologico Krotoniate la restituzione dei due rilevanti reperti (Cranio di Carìa e Cippo di Faillo) che, trasferiti al Museo di Reggio Calabria, ritorneranno al Museo di Crotone e di Capo Colonna grazie all’intervento del Direttore Generale Archeologia, Gino Famiglietti.
Inoltre, il 28 gennaio u.s. è arrivata una nota della Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio del MIBACT, in risposta ad una istanza inviata l’8 gennaio 2016 dal Gruppo Archeologico, Italia Nostra e comitato Dante Alighieri con la richiesta di interventi urgenti di restauro conservativo per il Bastione don Pedro, le Mura di cinta e lo Stemma imperiale-regio di Carlo V e di don Pedro da Toledo, monumento in pietra arenaria molto friabile, in grave pericolo.
Nella nota di risposta, indirizzata alla Soprintendenza BEAP di Calabria ed al Segretariato Regionale MiBACT per la Calabria e, p.c. alle associazioni, la Direzione Generale…
"chiede agli Uffici in indirizzo di valutare la possibilità di intervento urgente di restauro sia per lo Stemma, il Bastione e le mura di cinta, vincolati ai sensi dell'art.10 D. L 42/2004".
Consapevoli che ottenere questo intervento di restauro conservativo sarà difficile ed impegnativo, si chiede alle Istituzioni, in primis al Sindaco del Comune di Crotone, che ha la proprietà di quei Beni, di voler intervenire con urgenza per salvare quanto appartiene al patrimonio della città ed alla memoria collettiva.
Ai cittadini ed ai media l’adesione a questa iniziativa di attenzione, di cura e rispetto per i Beni Culturali della città. Prima che si troppo tardi.
Italia Nostra - Gruppo Archeologico - Società Dante Alighieri Comitato di Crotone