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Crotone:

L’importanza dello sport e dei giochi nel contesto sociale della Magna Grecia

L’attività fisica ha rappresentato uno dei cardini sui quali si è costituita l’antica civiltà dei greci, come più volte hanno testimoniato gli storici e i filosofi del tempo.

Lo sport, l’allenamento del proprio corpo, la competizione sono stati sempre considerati tra gli aspetti più importanti per la formazione di un individuo ammirevole, ben educato, disciplinato e capace. Nella maggior parte delle città greche, così come a Crotone e tra le altre popolazioni della Magna Grecia, l’allenamento atletico costituiva una parte fondamentale dell’educazione dell’uomo, insieme alla musica e al canto. Ma competere e vincere sono stati gli elementi essenziali dell’essere veramente “greci”.

L’importanza delle attività sportive e ludiche ha rivestito un ruolo fondamentale per il benessere sociale delle colonie greche nella penisola italiana a partire dall’VIII secolo a.C. Con lo svolgimento delle Olimpiadi dell’antica Grecia, infatti, entrava in vigore una sorta di tregua tra i popoli che prendevano parte ai giochi organizzati ad Olimpia. Durante questo tempo, in sostanza, cessavano tutte le guerre e, così, in tempo di pace, anche tutti i cittadini della Magna Grecia potevano dedicarsi con maggiore serenità alle varie attività della vita di ogni giorno. Alla stessa stregua, alcune delle attività ludiche introdotte dai greci nelle regioni dell’Italia meridionale, come il gioco dei dadi, molto popolare tra le popolazioni elleniche che a loro volta lo avevano adottato dagli antichi assiri e babilonesi, aiutavano gli abitanti delle polis della Magna Grecia a sopportare meglio i periodi infausti di carestia e povertà.

Dunque, l’attività fisica e l’impegno del proprio tempo in altre attività ludiche garantiva anche salubrità mentale, oltre che il benessere fisico. La polis ionica di Crotone, dove le pratiche sportive erano molto diffuse nell’era delle città magnogreche, nell’ambito degli antichi giochi olimpici è stata probabilmente la culla dei più grandi campioni iridati. Lo stesso Pitagora, matematico, scienziato, filosofo e tra i più famosi pensatori della storia dell’umanità, si interessò della cultura sportiva, approfondendo i suoi studi, toccando più tematiche, dalla sfera sociale fino a quella dell’alimentazione.

Milone, il mitico campione olimpico di Crotone

milone di crotoneIl più importante e famoso campione sportivo crotoniate dell’epoca fu senza dubbio Milone, plurivincitore delle antiche Olimpiadi e discepolo di Pitagora. Milone fu un possente lottatore che conquistò la vittoria in ben sette edizioni degli antichi giochi di Olimpia, oltre ad aver primeggiato altre decine e decine di volte nelle tre competizioni maggiori panelleniche come i giochi Istmici di Corinto, i giochi Nemei della città di Argo e i giochi Pitici di Delfi.

Da fanciullo, Milone conquistò nella specialità dell’orthopale (lotta a corpo dritto) la sua prima vittoria nell’edizione numero 60 degli antichi giochi olimpici (nel 540 a.C.), mentre salì sul gradino più alto del podio sei volte, fino al 512 a.C., nella categoria degli adulti. Diventato ormai un idolo assoluto, non soltanto nella sua Crotone ma in tutta la Magna Grecia, fu eretta una statua in suo onore nello stadio di Olimpia, mentre in tanti cominciarono a pensare a lui come la reincarnazione del mitologico Eracle. La stima nei confronti del campione crotoniate crebbe di pari passo con il numero delle sue vittorie ai giochi. Anche per questo motivo, il filosofo Pitagora gli concesse in moglie sua figlia Myia mentre la città gli affidò il ruolo di guida dell’esercito: nell’occasione, Milone seppe farsi valere guidando i crotoniati nella battaglia contro l’esercito rivale della polis di Sibari nel 510 a.C.

“Ultimo dei crotoniati, primo dei greci”

Ma Crotone ebbe altri campioni che si fecero valere negli antichi giochi di Olimpia, dominando in lungo e in largo alcune edizioni degli agoni panellenici. Tra questi, ricordiamo il pugile Daippo, il primo atleta magnogreco a vincere nel Peloponneso (nel 672 a.C.). Infine, una delle più grandi imprese che la storia dello sport antico ricordi è quella del 576 a.C. quando Eratostene di Crotone, vincendo la gara dello stadion (la corsa) davanti ad altri sei suoi concittadini, coniò la famosa frase: “Ultimo dei crotoniati, primo tra i greci”.

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