"Quello che è accaduto ieri nel corso dell’udienza preliminare sul naufragio del Summer Love, che il 26 febbraio 2023 costò la vita a 94 persone – tra cui 35 bambini – rappresenta uno degli atti più vergognosi e dolorosi nella recente storia istituzionale calabrese.
Il Comune di Cutro, teatro della tragedia, ha scelto di non costituirsi parte civile nel processo sui presunti ritardi nei soccorsi. Una scelta che lascia esterrefatti e profondamente amareggiati. Davanti alla necessità di affermare giustizia, trasparenza e rispetto per le vittime, l’amministrazione comunale ha preferito tacere, voltarsi dall’altra parte, rinunciare al proprio ruolo. Un silenzio assordante che ferisce la memoria di chi non c’è più.
Ma ancor più grave è il comportamento della Regione Calabria, che – dopo aver annunciato pubblicamente e con grande enfasi la volontà di costituirsi parte civile – ha fatto improvvisamente marcia indietro. La motivazione ufficiale è sconcertante: “non sapevamo che gli imputati fossero militari italiani”. Un’affermazione che denota superficialità, disinformazione o, peggio ancora, ipocrisia. Nessuno può credere che la giunta regionale fosse all’oscuro della natura del procedimento e delle persone coinvolte.
La verità è un’altra, ed è evidente: la Regione Calabria ha ritirato la propria costituzione sotto pressione politica, su input diretto del ministro Salvini, come confermato da comunicati entusiastici dei sindacati delle forze dell’ordine. Questo è inaccettabile. Quando si piega la schiena di fronte al potere centrale, calpestando la giustizia e la memoria delle vittime, non si è più rappresentanti delle istituzioni, ma semplici esecutori politici.
Il Partito Democratico condanna con fermezza queste scelte. Non possiamo restare in silenzio mentre le istituzioni abbandonano il campo proprio quando sarebbe più necessario dimostrare coraggio, rispetto e responsabilità. Costituirsi parte civile non significa attaccare una divisa, ma chiedere che si faccia piena luce su un disastro umano e istituzionale. La ricerca della verità non può essere selettiva, né condizionata dalla convenienza politica.
Chi guida una Regione o un Comune ha il dovere di servire la comunità, non di obbedire ai comandi di Roma. Oggi la Calabria meritava una classe dirigente capace di onorare le vittime del mare con atti concreti, non con titubanze, retromarce e dichiarazioni imbarazzanti.
Noi non ci rassegniamo a una politica che abbassa lo sguardo e rinuncia alla propria autonomia. Siamo e resteremo dalla parte delle famiglie delle vittime, dei superstiti, della verità. Dalla parte della Calabria che non dimentica".
Partito Democratico Cutro