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Scacco al clan Alvaro, nomi e foto dei 18 arrestati dell'operazione Iris

Operazione della DDA di Reggio Calabria, in manette 18 tra boss e affiliati della cosca Alvaro di Sinopoli. Nomi e foto di tutti gli arrestati.

Nella mattinata odierna i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria nei confronti di 18 soggetti, ritenuti appartenenti al clan Alvaro.

Gli arrestati sono considerati responsabili dei delitti di associazione di tipo mafioso e, a vario titolo, estorsione, truffa aggravata, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. L’indagine, denominata "Iris" è stata condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Reggio Calabria e coordinata dal Procuratore aggiunto, dott. Calogero Gaetano Paci, e dal Sostituto procuratore, dott.ssa Giulia Pantano, è stata avviata nell’estate del 2013.

L'odierna operazione Iris ha consentito di delineare con straordinaria chiarezza gli assetti attuali e gli interessi criminali della cosca “ALVARO”, una delle più agguerrite cosche del mandamento tirrenico della ndrangheta, di documentarne le cointeressenze con articolazioni degli altri mandamenti della provincia reggina, suffragare il ruolo egemone della famiglia “ALVARO” nell’arca ricompresa tra i comuni di Oppido Mamertina, Sinopoli, Delianuova e Cosoleto.

I NOMI DEGLI ARRESTATI.

Di seguito i nomi dei 18 arrestati nell'ambito dell'operazione Iris:

  • Raffaele ALVARO, cl. 65, “Pagghiazza”
  • Carmine ALVARO, cl. 59 “u bruzzise”
  • Giuseppe ALVARO, cl. 43 “u trappitaru”
  • Carmine ALVARO, cl. 71 “u limbici”
  • Domenico ALVARO, cl. 77
  • Carmelo ALVARO, cl. 60 “Carmine Bin Laden”
  • Paolo ALVARO, cl. 88
  • Giuseppe LA CAPRIA, cl. 79
  • Francesco ROSSI, cl. 57
  • Rocco RUGNETTA, cl. 83
  • Antonino BONFORTE, cl.57, “u topu”
  • Saverio NAPOLI, cl. 68
  • Rocco CALABRO’, cl. 68
  • Francesco Paolo SERGIO, cl. 89
  • Domenico RUGOLINO, cl. 66
  • Giuseppe FOTI, cl. 55
  • Sebastiano CALLEA, cl. 57
  • Giuseppe ALVARO, cl. 32, “u rugnusu” (arresti domiciliari)

Le acquisizioni investigative più rilevanti ruotano intorno ad un casolare di contrada Scifà di Sinopoli: ubicata lungo la SS 183 che collega Gambarie a Delianuova, “la casetta” – così indicata dagli indagati – costituisce un luogo nevralgico per la cosca “ALVARO”, connotato da continue riunioni, mascherate da “mangiate”, e da un andirivieni costante di esponenti di tutti i mandamenti di ndrangheta presenti nella provincia di Reggio Calabria. Il monitoraggio della “casetta” ha soprattutto permesso di delineare compiutamente l’organigramma della famiglia “ALVARO”, confermando le acquisizioni del procedimento “PROVVIDENZA” riguardo alla figura di Alvaro Carmine classe 1968, soprannominato “u pulice”, indiscusso capocosca detenuto colpito dal provvedimento cautelare che nel gennaio 2017 ha interessato le principali cosche della Piana di Gioia Tauro.

Tra i fermati c'è anche il sindaco di Delianuova, Francesco Rossi, eletto 3 anni fa a capo di una lista civica, il primo cittadino sottoposto a fermo nell'ambito dell'operazione condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria contro la cosca Alvaro di Sinopoli. Rossi è accusato di associazione mafiosa. Secondo gli investigatori sarebbe stato a tutti gli effetti partecipe della cosca le cui principali attività di arricchimento illecito sarebbero state legate ad appalti per lavori pubblici.

Figure di spicco sono i cugini di Carmine, i fratelli Antonio, Raffaele e Carmine (u bruzzise) Alvaro, che coordinano le attività criminali degli affiliati subordinati ed organizzano gli incontri con i referenti mafiosi di altre articolazioni territoriali della ndrangheta che chiedono di parlare con Alvaro Carmine “u pulice”. Alle figure di maggior rilievo se ne affiancano altre: numerosi affiliati, alcuni dei quali già condannati per reati associativi in altri procedimenti, come Giuseppe Alvaro (“u rugnusu”), Giuseppe Alvaro (“u trappitaru”), Carmine Alvaro (“u limbici”), Carmelo Alvaro (“Carmine Bin Laden”), Domenico Alvaro, Paolo Alvaro (cl. 88), Antonino Bonforte “u topu”), Rocco Calabrò, Francesco Paolo Sergio e Giuseppe La Capria.

Al casolare di contrada Scifà è stata registrata la presenza di esponenti di blasonate cosche della provincia di Reggio Calabria, quali i “PELLE-Gambazza” di San Luca, dei “MOLLICA” di Africo, dei “RUGOLINO” di Catona, “TETTO” di Natile di Careri, “CONDELLO” di Varapodio, “CALLEA di Orti, “MORABITO” (“DE STEFANO”) di Archi, “SCOPELLITI” di Melia di Scilla, senza tralasciare le cointeressenze con altri casati tra i quali i “GUADAGNINO” e i “PAPALIA” di Delianuova, i “MAZZAGATTI” di Oppido Mamertina e “L.AROSA” di Giffone. 

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