"Nel 2019 la regione Calabria nel pieno delle sue competenze costituzionalmente garantite ha deliberato un provvedimento che impone ad una multinazionale di portare fuori dalla Calabria i rifiuti pericolosi, rivelatisi mortali per i crotonesi, conseguenza di attività industriale pesante.
Nell’anno e nel governo dell’autonomia differenziata accade invece che il ministero dell’Ambiente imponga alla regione Calabria di cambiare quel provvedimento. I rifiuti dell’area Sin più inquinata d’Europa devono restare a Crotone per il governo dell’autonomia differenziata. A nulla valgono gli aumenti vertiginosi dei casi di tumore. A valere per il ministero dell’Ambiente è il profitto di una multinazionale che non può essere costretta a pagare i circa 2 miliardi di costi per la bonifica. Questa è la verità che condanna un territorio come Crotone culla di civiltà che istituzioni nazionali e regionali vogliono ora culla di morte", lo scrivono in una nota Vittoria Baldino vicecapogruppo M5S a Montecitorio ed Elisabetta Barbuto coordinatrice provinciale del M5S a Crotone.
"Se per i crotonesi questo non significasse un’ulteriore condanna – continuano Baldino e Barbuto - potremmo dirci davanti al teatro dell’assurdo, invece siamo davanti ad un nuovo caso Ilva che vede le istituzioni girarsi dall’altro lato perché il profitto deve prevalere sulla salute pubblica. Ora Occhiuto si assuma le sue responsabilità, perché della tragedia che colpisce Crotone il M5S è stato facile profeta. Una multinazionale che lavora petrolio e gas con l’assenso del governo è arrivato a dirci che Crotone è l’unica realtà nel mondo a poter ospitare rifiuti pericolosi e non.
Questa situazione è inaccettabile. È tempo che la Regione agisca con urgenza e determinazione contro la decisione del ministero dell’Ambiente. La salute dei crotonesi – concludono Baldino e Barbuto - non può essere sacrificata per il profitto di una multinazionale. La regione Calabria deve opporsi con fermezza e non accettare che il proprio territorio diventi una discarica a cielo aperto. Occhiuto mostri almeno per una volta coerenza proteggendo il diritto fondamentale alla salute e alla vita dei cittadini calabresi. Noi lotteremo finché questa ingiustizia non sarà sanata".