Esultano le associazioni che combattono senza arretrare di un millimetro. Doppia figuraccia del ministro Dario Franceschini.
Ancora sigilli al Marine Park Village, il mega villaggio turistico in costruzione a Punta Scifo, lungo uno dei tratti di costa più caratteristici e selvaggi dell'intera Area Marina Protetta di Capo Rizzuto.
Nel pomeriggio di ieri è arrivato un nuovo sequestro preventivo da parte della magistratura crotonese che ha posto ancora i sigilli al cantiere dove macchine per il movimento terra lavoravano senza interruzione per completare i 79 bungalow in costruzione sul promontorio di Punta Scifo, uno dei posti più incontaminati del Crotonese.
Di recente la Procura antimafia di Catanzaro aveva inviato una squadra di carabinieri del Noe per effettuare rilievi e verifiche sui lavori in atto e sulla documentazione completa del villaggio in costruzione. Le "casette in legno" di Scifo finirono negli atti processuali dell'inchiesta Aemilia, che fece emergere gli affari "fuori porta" della potente ndrina Grande Aracri di Cutro.
Nel pomeriggio di ieri il Tribunale di Crotone (Pm Gaetano Bono) ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo d'urgenza.
I lavori di costruzione dei 79 bungalow in legno (ma con base in cemento armato) erano stati già bloccati l'anno scorso, quando la Procura di Crotone contestò in particolare l'autorizzazione paesaggistica ponendo il villaggio sotto sequestro preventivo. Le indagini furono avviate nel corso del 2013, all'epoca dell'inizio dei lavori.
Per ordine della stessa magistratura il cantiere venne poi dissequestrato perchè i costruttori avevano in mano tutte le autorizzazioni richieste. Ma le associazioni e i comitati spontanei di singoli cittadini non si sono fermate, hanno proseguito la battaglia contro quello che ai loro occhi (e anche agli occhi del buon senso) appariva essere uno scempio bello e buono.
Adesso una nuova battuta d'arresto, che potrebbe quanto meno allungare e di molto i tempi di costruzione, e cambiare le sorti dell'area di Punta Scifo. Intanto le associazioni non mollano la presa e annunciano ulteriori battaglie, questa volta prendendo di mira le istituzioni colpevoli di NON difendere il territorio.
A prescindere da come poi si concluderà la vicenda, resta, anzi raddoppia la figuraccia del ministro Dario Franceschini, del tutto assente in una vicenda molto delicata che ha visto, e vede tutt'ora, la magistratura (Procura di Crotone e DDA di Catanzaro) impegnata in prima linea.
E mentre i cittadini combattono per evitare il depauperamento del territorio, e mentre la magistratura indaga e lavora senza sosta per appurare eventuali usurpazioni, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini (già molto chiacchierato per il flop delle maggiori iniziative culturali che portano la sua firma) non ha ritenuto di spendere neanche una sola parola.
In attesa delle mosse del sindaco di Crotone Ugo Pugliese che "se posso lo fermo", domani ci penseranno i comitati a dichiarare guerra aperta ai chi NON difende il territorio.