Accolto il ricorso della Regione Calabria il Tribunale amministrativo sospende le autorizzazioni governative
Arriva lo stop del Tribunale amministrativo del Lazio che ha sospeso le autorizzazioni rilasciate dal Governo alla società petrolifera Global Med.
Air gun ma soprattutto due richieste per aree contigue per aggirare il limite stabilito dalla legge, e così dopo il ricorso sollecitato e poi presentato da diversi comuni del litorale ionico calabrese, tra questi il Comune di Crotone, e dalla Regione Calabria, il Tar Lazio ha sospeso le autorizzazioni.
Una grande vittoria, se si pensa che mai prima di ora il Tribunale amministrativo aveva adottato un provvedimento simile, un'enorme vittoria se si considera il valore che la decisione potrebbe avere come "precedente giurisprudenziale", e ancora di più se si pensa che per una volta i territori hanno non solo alzato la voce e fatto proclami, ma agito concretamente:
più di un segnale,un vero atto di forza che forse potrebbe in futuro far desistere quanti fino ad oggi hanno agito indisturbati forti del silenzio-assenso di cittadini e istituzioni trincerate dietro la non conoscenza.
Un cambio di passo, cui come ha fatto notare il Coordinamento Nazionale No Triv si deve dare seguito immediatamente.
"Con cinque distinte ordinanze - scrive il Coordinamento Nazionale No Triv -pubblicate ieri, il Tar Lazio ha accolto le tesi della Regione Calabria e dei Comuni di Crotone, Rossano, Villapiana e Crosia, disponendo la sospensione dei decreti con cui il MISE aveva autorizzato la compagnia Global Med a cercare gas e petrolio in un'area vasta 1.500 kmq. nel Mar Ionio.
E' una buona notizia ma il pericolo è tutt'altro che scongiurato. I territori si sono mobilitati e, in questo caso, le istituzioni hanno risposto. Al Consiglio Regionale ed al Presidente Oliverio chiediamo ora un ulteriore impegno: far pronunciare l'Assemblea elettiva su una mozione che impegni la Regione ad attivarsi in Conferenza Unificata affinché, in un serrato confronto con il Governo, si chieda con decisione e si ottenga l'approvazione di una norma che ripristini il Piano delle Aree abrogato con la Legge di Stabilità 2016 per impedire agli italiani di votare sulle trivelle in mare".
